Su analisidifesa.it del 26 novembre 2014 Luca Susic ha così commentato la posizione di Angela Merkel sulle difficili relazioni tra Russia e Occidente:
"Uno degli aspetti recenti più sorprendenti della crisi che sta scavando un solco fra Usa-Europa da una parte e Russia (e Cina) dall’altra è rappresentato dall’improvvisa accelerazione in materia di politica estera voluta dalla Bundeskanzlerin Angela Merkel. Inizialmente fredda sul tema delle sanzioni e fautrice di una linea più morbida verso Mosca, la leader tedesca ha deciso di cambiare passo, lanciando pesanti accuse contro il Cremlino e il suo modo (giudicato troppo aggressivo) di difendere gli interessi Nazionali. La posizione espressa dalla Cancelliera è stata subito fatta propria dai principali esponenti del suo governo che, come riporta Der Spiegel, si sono scagliati contro l’imprevedibilità delle azioni di Putin e la veemenza di quest’ultimo nel cercare di espandere la propria influenza in talune parti del mondo".
"Sebbene sembri chiaro che queste dichiarazioni sono il frutto della strategia politica della Merkel per aumentare l’influenza di Berlino in aree storicamente di interesse russo...".
"Dal canto loro, gli Stati Uniti hanno iniziato una vera e propria campagna di “riconquista” dei Paesi ancora esterni all’ambito euro-atlantico, con lo scopo dichiarato di favorirne quanto prima l’ingresso nella UE e, soprattutto, nella NATO. Si tratta, però, di un progetto estremamente ambizioso che, oltre a non tenere in considerazione le inclinazioni delle popolazioni in questione, si basa sul presupposto che tutto ciò debba avvenire a tappe forzate, al fine di impedire a Mosca di riottenere il prestigio perduto e ostacolare il piano".
Lo stesso 26 novembre, su bloomberg.com, Patrick Donahue, Arne Delfs e Ilya Arkhipov hanno dato conto della ferma opposizione della stessa Merkel all'adesione alla NATO dell' Ucraina:
"German Chancellor Angela Merkel’s government is alarmed by President Petro Poroshenko’s plan to hold a referendum on Ukraine joining NATO, seeing it as a dead end that would only inflame tensions with Russia.
Ukrainian membership of the North Atlantic Treaty Organization is not on the table for Merkel, according to one German official, who said that a referendum wouldn’t bring Ukraine closer to NATO since decisions on membership are made by Alliance countries and not voters".
Si tratta di analisi che colgono l'ambiguo, difficile ruolo che la Germania di Merkel è indotta a svolgere. Stretto tra le pressioni dello storico alleato americano e quelle degli imprenditori danneggiati dal peggioramento delle relazioni con la Russia, obbligato a destreggiarsi tra paesi vicini dall'atteggiamento divergente, il governo tedesco persegue un equilibrio inevitabilmente precario, fragile.
Occorre scegliere con lungimiranza. L'Occidente non ha interesse a destabilizzare la Russia. Dalla compagine sorta dalle ceneri dell'Unione Sovietica può e deve ottenere un aiuto determinante nella lotta contro il fondamentalismo islamico. Il grande competitore delle democrazie occidentali è la Cina. Compito della Germania è riportare alla ragione gli Stati Uniti e la Russia di Putin. Merkel dispone delle doti e dell'influenza necessarie.