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domenica 13 dicembre 2015

Occupazione USA. Chi è bravo in matematica?



L'occupazione USA delude le aspettative. Nel 2015 è rimasta ferma poco sopra il 59%, significativamente lontana dai livelli pre-crisi, non corrispondendo alle speranze soprattutto nel settore manifatturiero, tra i pochi in grado di dare molto lavoro di buona qualità. Le ragioni di queste difficoltà sono diverse, ma va sottolineato il ruolo del capitale umano. In Italia la sua importanza è stata recentemente ribadita dal professor Luca Ricolfi, che così ha delineato i grandi fattori della crescita economica nel suo L'enigma della crescita:

"...la qualità del capitale umano  - in particolare sotto forma di padronanza delle conoscenze di base in matematica e scienze - è la forza fondamentale che può sostenere la crescita dei paesi OCSE".

"La seconda forza fondamentale è il saldo degli "investimenti diretti esteri"".

"La terza forza è la qualità delle "istituzioni economiche"..., ossia il fatto di avere buone regole di funzionamento dell'economia".

"La quarta forza fondamentale sono le "tasse",... il cui ruolo è però negativo, di rallentamento della crescita" (Op. cit., 2014, p. 46 e seg.).

Infatti negli Stati Uniti le competenze matematiche e scientifiche, come risulta dalle indagini PISA, sono tra le più basse rilevate nei paesi OCSE. Questo capitale umano, insieme ad altre insufficienti premesse, non consente un ampio incremento della manifattura di qualità. Si tratta di un deficit difficile da colmare. La scuola pubblica è in crisi, mentre aspirazioni e stimoli individuali spingono in altre direzioni.
Le misure adottate dalle banche centrali hanno tenuti bassi i tassi di interesse, premiando i cattivi debitori, non frenando l'incontrollato e devastante sviluppo del capitalismo del debito. Nessun incisivo intervento invece sui fattori di uno sviluppo sano e sostenibile, capace di dare buone occasioni di lavoro. Misure di questa efficacia  possono essere adottate solo da governi lungimiranti, sostenuti da una opinione pubblica educata e informata. Oggi cattivi governi e cattivi elettori prevalgono, prodotti dal declino dell'educazione e dell'istruzione. Una inversione di rotta sembra improbabile.

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