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giovedì 5 febbraio 2015

Vecchi e nuovi roghi. Salviamo anche la verità.




Sul Corriere della Sera  del 4 febbraio 2015 Andrea Del Col commenta la tragica morte del pilota giordano arso vivo da ISIS istituendo una sorta di analogia con i roghi di eretici e streghe che hanno segnato la storia dell'Europa cristiana fino a due secoli e mezzo fa:

"Il fuoco che dà la morte a un essere umano riporta alla memoria i roghi, che sono stati una pratica ufficiale degli Stati e delle Chiese in Europa per molti secoli".

"Quello che colpisce oggi in questa storia è che le sentenze di morte venivano emesse dai giudici ecclesiastici in nome di Gesù Cristo. Venivano poi eseguite dalle autorità statali con il rogo, ma talvolta i condannati venivano strangolati, impiccati, annegati, decapitati.
Il fuoco portava con sé un grande senso di purificazione dal male e veniva utilizzato anche per distruggere i libri proibiti".

Sottotraccia  l'idea che religione, fanatismo, intolleranza e violenza siano inevitabilmente connessi, almeno in certe fasi della storia umana. Tale visione, che tende a equiparare tutte le religioni, non fu di Montesquieu. Ne Lo Spirito delle leggi (libro ventiquattresimo, capitoli terzo e quarto) l'illuminista francese precursore del liberalismo contemporaneo scrisse:

"Per quanto riguarda il carattere della religione cristiana e quello della religione musulmana, si deve senz'altro abbracciare l'una e respingere l'altra: perchè per noi è molto più evidente che una religione debba addolcire i costumi degli uomini, di quanto non sia evidente che una religione è la vera".

"E' una sciagura per la natura umana che la religione sia data da un conquistatore. La religione maomettana, la quale non parla che di spada, influisce ancora sugli uomini con quello spirito distruttore che l'ha fondata".

"La religione cristiana è lontana dal dispotismo puro: infatti, essendo la mitezza tanto raccomandata nel Vangelo, essa si oppone alla collera dispotica con cui il principe si farebbe giustizia e metterebbe in pratica le sue crudeltà".

"...dobbiamo al cristianesimo, nel governo un certo diritto politico, e nella guerra un certo diritto delle genti, di cui l'umanità non potrebbe mai essere abbastanza riconoscente."

Il grande francese dà un giudizio netto, "politicamente scorretto", ma quanto corrispondente al vero?  Tra le più significative  reazioni  alla uccisione del pilota giordano si distingue quella di  Ahmed Al Tayyeb.
 L'imam dell'Università di Al Azhar del Cairo " nel riferirsi al pilota giordano arso vivo ha "espresso la sua profonda indignazione di questa azione terrorista ignobile che esige la sanzione indicata dal Corano per questi tiranni che corrompono e che fanno la guerra ad Allah e il suo messaggero. Devono essere uccisi, crocefissi e bisogna tagliare loro le mani e i piedi , ha aggiunto l'imam riferendosi alla punizione coranica del taglio incrociato della mano destra e del piede sinistro"(ANSA 4 febbraio 2015).
Nel Magistero della Chiesa cattolica si trova qualcosa di paragonabile?


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