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sabato 11 ottobre 2008
Sulla libertà.
Oggi più del solito la libertà è sotto tiro, soprattutto nelle sue manifestazioni economiche, ma si addebitano ad essa colpe che non ha. E' ben noto infatti che la libertà nella società nasce e rimane vitale solo grazie ad una rete di regole, senza le quali conduce paradossalmente al suo contrario, cioè alla oppressione del debole a vantaggio del forte. Occorre dunque, nella minor misura possibile, limitare la libertà di ciascuno per assicurare pari libertà a tutti.
Allora individuare le regole necessarie ed assicurarne la vigenza significa creare o ripristinare la libertà, non distruggerla. Questo principio fondamentale vale per la libertà in tutti i suoi aspetti, anche economici.
Ogni rete di regole risulta davvero efficace solo quando di esse si ottiene un alto grado di osservanza spontanea. Qualcuno, in questi giorni convulsi, ha parlato della necessità di "spiritualizzare il capitalismo" per renderlo sostenibile. Al di là delle parole usate, di per sè mai davvero importanti, in questo modo si è appunto sottolineata la necessità che anche gli operatori economici si sentano responsabili delle loro azioni ed agiscano ispirando la loro condotta ad alcuni precisi principi morali.
Altrimenti cadrà un sistema di relazioni economiche che ha certamente consentito di raggiungere un benessere diffuso e non può essere ridotto alle sue distorsioni ed ai suoi vizi.