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sabato 15 agosto 2015

Mezzogiorno. Perseverare è diabolico.




       Il Mezzogiorno non riesce a superare lo stallo, una arretratezza che non ha trovato rimedio. Nicola Rossi su Il Foglio del 7 agosto 2015 delinea con lucidità i termini della questione:

"...bisogna essere fermi agli anni 80 per pensare che il problema del Mezzogiorno sia un problema di risorse (e anche allora i dubbi non mancavano). Bisogna aver passato gli ultimi vent'anni su Marte per pensare che la soluzione stia nei contratti di sviluppo o nel supporto pubblico ad attività economiche spesso fuori mercato. Più precisamente, bisogna essere terribilmente a corto di idee per pensare che si possa invertire un trend facendo esattamente le stesse cose che lo hanno determinato".

"Il peso dell'operatore pubblico nell'economia meridionale è largamente superiore a quello osservato nell'economia centro-settentrionale ed è andato crescendo nell'ultimo quindicennio. Per fare solo un esempio, i beni e servizi messi a disposizione del settore privato dall'operatore pubblico nel Mezzogiorno valevano nel 2000 poco meno del 30 per cento del prodotto dell'area (contro il 15 per cento circa del centro-nord). Oggi si attestano intorno al 34 per cento (contro il 17 per cento del centro-nord). Ciò nonostante (o forse esattamente per questo motivo) il Mezzogiorno non regge il confronto in tutti ma proprio in tutti gli indicatori di efficacia ed efficienza dell'operatore pubblico". 

"L'istruzione, la giustizia civile, la sanità, la sicurezza e l'ordine pubblico, la qualità dei servizi ambientali, i trasporti pubblici locali, il servizio idrico, la gestione dei rifiuti, i servizi di cura: in tutti i campi in cui servirebbe un operatore pubblico efficiente (se non altro come regolatore), nel Mezzogiorno manca pur non mancando le risorse. Rapida traduzione per chi vuole correre a fare un bagno: in un'economia e in una società già strutturalmente deboli, quelli che si moltiplicano senza sosta sono soprattutto (o solo) i canali di intermediazione politica e burocratica e con essi il volume di risorse quotidianamente sottratto alle scelte dei singoli e a una allocazione efficiente. C'è bisogno di aggiungere molto altro? Ci vuole così tanto per capire che le risorse pubbliche nel Mezzogiorno non sono la soluzione ma sono spesso e volentieri parte integrante del problema?".

Nel Mezzogiorno italiano sono eclatanti e smisurati i problemi che affliggono l'intero paese. L'intermediazione pubblica delle risorse è eccessiva e largamente inefficiente. Le istituzioni pubbliche sottraggono spazio e risorse a una società che può e deve trovare in sè le motivazioni e i mezzi per arrestare il declino e ripartire. Il settore pubblico rientri nei propri argini e svolga con efficienza i propri compiti fondamentali.  Il dibattito pubblico si riorienti e determini una chiara consapevolezza: è assurdo tentare di curare un alcolista cronico somministrando generosamente bottiglie di superalcolici.


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