Obama chiede e promette per la classe media americana nuove buone occasioni e più sicurezza. Dietro la solita astuta demagogia almeno una affermazione vera: l'incremento della produzione di petrolio e gas di scisto (shale oil - gas) ha una portata davvero rivoluzionaria. Gli Stati Uniti in pochi anni diventeranno il primo produttore mondiale di tali materie energetiche. Queste risorse contribuiranno ad aumentare la competitività del sistema o, come nella vecchia Unione Sovietica, compenseranno la sua insufficienza.
Il premio Nobel per l'Economia Edmund Phelps, pur esponente della scuola neo-keynesiana, su Il Sole 24 ORE del 24 luglio 2013 espone un programma che va al cuore della crisi economica e sociale americana.
Così Phelps:
"Una delle cause delle enormi disuguaglianze sociali in America è il dinamismo che ha reso così remunerativa l'attività economica. Un'economia aperta a nuovi principi e nuove iniziative è per sua stessa natura destinata a generare redditi diversi".
"Un grosso errore sarebbe anche interpretare in modo sbagliato il rapporto che esiste tra disuguaglianza sociale e innovazione. Negli ultimi decenni è stata la minore innovazione – e non la maggiore – ad aver esasperato le disuguaglianze negli Stati Uniti".
"I policymaker sono alle prese con una questione precisa: quali misure prendere. Si è fatto un gran chiasso per investire nelle infrastrutture...il dibattito pare non aver tenuto conto che il governo dovrà continuare a finanziare nuovi progetti, una volta che quelli in corso saranno stati portati a conclusione. Una simile interminabile serie di progetti nel settore edilizio non è una soluzione per fermare il calo del dinamismo al quale – in buona parte, se non interamente - è imputabile il rallentamento dell'innovazione".
"Si sostiene che il governo potrebbe incentivare l'innovazione nel settore privato fornendo finanziamenti per lo sviluppo e commercializzando i nuovi prodotti o sistemi nelle aziende o nelle industrie che offrono la promessa, quanto meno dal punto di vista del governo, di poter dare un forte slancio all'innovazione. Il presidente Obama ha implicitamente dato il proprio avallo a questo approccio".
"Questa tesi secondo la quale il governo sarebbe efficacemente in grado di prendere decisioni prese in passato da un settore privato che funzionava molto bene solleva però qualche serio dubbio... È già abbastanza difficile per i venture capitalist e gli investitori della prim'ora prendere le decisioni giuste".
"Sono convinto che un ritorno alla crescita della produzione e a un'inclusione economica ampia come in passato richiederà niente di meno che un revival di quel vigoroso dinamismo che ha puntellato quella performance.
Questo indispensabile risveglio richiederà una riforma del settore finanziario e del settore imprenditoriale. Nel settore finanziario è basilare porre fine alla pianificazione a breve termine che indebitamente fa sì che ci si concentri sul raggiungimento di obiettivi di rendimento trimestrali invece che puntare su una redditività e una crescita sul più lungo periodo".
"Nel settore delle imprese, è indispensabile porre fine alle lotte interne alle aziende affermate, alla miopia dei dirigenti che sanno di avere soltanto un numero limitato di anni nei quali raggranellare il massimo dei bonus che riescono a mettere insieme. Una migliore vigilanza sul comportamento delle aziende da parte dei consigli di amministrazione e degli enti di regolamentazione del governo è pertanto fondamentale anch'essa".
"In ogni caso molto poco di ciò si concretizzerà, e tutte le riforme pubbliche potranno essere messe seriamente a repentaglio, qualora venisse a mancare un più ampio avallo della vecchia etica dell'inventiva, della ricerca, della sperimentazione e della scoperta. È proprio quella l'etica che ha gettato le premesse per il grande benessere della classe media americana negli anni del dopoguerra".
Nell'economia globalizzata le superstar USA dominano il mercato. Ma molte piccole e medie imprese statunitensi sono rimaste indietro, non innovano, non sono competitive, sono costrette ad una svalutazione degli asset, dipendenti compresi. Il cattivo intervento pubblico è controproducente. Occorre piuttosto ripristinare la consapevolezza che non esistono pasti gratis, che il rischio è parte ineliminabile dell'impresa, che solo il nuovo costituisce una valida via per il futuro. Dunque non falsa sicurezza per i piccoli e medi imprenditori e per la classe media, ma più solida diffusione dell'etica della responsabilità e dell'innovazione.