Dai ricercatori del SIPRI un ampio e puntuale rapporto sullo stato delle relazioni tra Russia e Cina. Dopo lo scioglimento dell'Unione Sovietica i governi dei due grandi paesi hanno presto avviato una collaborazione fondata su alcuni interessi condivisi.
Sicurezza dei confini comuni, più efficace contrasto del fondamentalismo islamico, del terrorismo e della proliferazione di armi non convenzionali, affermazione del principio di non ingerenza nelle questioni interne degli altri stati, costruzione di un assetto internazionale multipolare hanno costituito gli obiettivi della cooperazione strategica intrapresa già nel 1996 da Jiang Zemin e Boris Yeltsin, anche se preponderante è subito apparsa la collaborazione in ambito militare.
Negli anni successivi la Cina è diventata la seconda economia mondiale e il primo o secondo importatore di petrolio, mentre occupa il secondo posto nel mondo anche per la spesa militare.
Dagli anni Novanta ad oggi la cooperazione in ambito politico militare e addestrativo è stata continua e fruttuosa. Si stima inoltre che nel periodo 1991 - 2010 più del 90% delle principali armi convenzionali importate in Cina sia stato fornito dalla Russia. Ma dopo il 2005 gli ordini da parte del governo cinese sono crollati. La Cina resta assai interessata alle tecnologie militari russe, ma con lo scopo prevalente di sviluppare la sua industria degli armamenti e di incrementare le proprie già imponenti esportazioni di armi. Le tecnologie militari e l'esportazione di armi sono oggi tra i più importanti punti di frizione nei rapporti fra i due paesi.
La Cina è il secondo - per alcuni il primo - importatore di petrolio. Mentre la Russia ne è forse il maggior produttore, raggiungendo il secondo posto per produzione di gas naturale. Ma le divergenze sui prezzi e la volontà di ridurre la dipendenza energetica hanno limitato le importazioni cinesi, negli ultimi anni mai superiori al 10% del totale.
Continua una pragmatica collaborazione suggerita dalla convenienza, ma sembrano mancare una comune visione del mondo e interessi strategici fondamentali condivisi. La Russia si considera un paese europeo ed i suoi gruppi dirigenti nutrono una profonda diffidenza per la Cina, vista come principale minaccia strategica. Entrambe le potenze sono interessate a sviluppare soprattutto le relazioni con gli Stati Uniti. La Russia per i cinesi diventa sempre meno importante.