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giovedì 10 dicembre 2009

Giovanni Falcone. Una vita per la giustizia.

Mentre lo scontro istituzionale divampa ricordiamo Giovanni Falcone, modello troppo poco imitato. 
Falcone nacque a Palermo nel 1939, dove si laureò in giurisprudenza nel 1961. Entrò in Magistratura nel 1964. Con Paolo Borsellino lavorò a Palermo nell'Ufficio istruzione, sotto la direzione di Rocco Chinnici, poi ucciso dalla mafia. Qui approfondì la propria esperienza nelle indagini patrimoniali e bancarie. Successivamente fece parte del pool di magistrati antimafia creato da Antonino Caponnetto. Nel pool Falcone si distinse anche per l'efficace e rigorosa gestione dei pentiti.
L'opposizione di una parte influente della Magistratura, in particolare di magistrati di area comunista, gli impedì di guidare la lotta alla mafia come magistrato. Nel 1991 accolse quindi l'invito del ministro della giustizia Claudio Martelli, esponente del partito socialista eletto in Parlamento come capolista a Palermo nel 1987, a dirigere la sezione Affari penali del ministero.
Aspre critiche gli furono mosse per la sua collaborazione con il governo.


Attaccato da magistrati e politici, tra i quali Leoluca Orlando, restò sempre più isolato.
Anche per questo isolamento la mafia lo uccise nell'attentato di Capaci del 1992.
Medaglia d'oro al valor civile. Per la sua opera è compianto e stimato negli Stati Uniti.




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