Sulla vita di Eluana si confrontano ormai senza esclusione di colpi due visioni dell'uomo e del suo destino contrapposte ed incompatibili. Sono coinvolti sentimenti e convinzioni profonde, in un vuoto normativo che le vigenti norme sulla libertà personale e sul diritto di rifiutare le cure in realtà lasciano aperto e che difficilmente potrà essere colmato in modo condiviso.
Quasi tutti infatti sono concordi nel condannare l'accanimento terapeutico e molti nel delimitarne il significato. Rimane però, oltre l'accanimento, un'ampia zona, da una parte riassunta nel concetto di "vita non degna di essere vissuta", dall'altra ricompresa in un bene da tutelare senza incertezze.
Su questo terreno si decide lo scontro. Per quanto mi riguarda, ho il dovere di amare la vita, anche quando non è, o non è più, una piacevole avventura. Un dovere che mi auguro sentano anche coloro che dalla vita ricevono dolore od una noia assillante, le cui scelte giudico comunque con affettuoso rispetto.