Il Sole 24 Ore del 26 agosto 2013 riporta alcune dichiarazioni del presidente della Bundesbank Jens Weidmann. Le parole di Weidmann hanno suscitato ampia ostilità ma rappresentano un lucido richiamo a sciogliere i nodi fondamentali della crisi in atto.
"Le banche centrali - ha proseguito il numero uno della Bundesbank e membro del board Bce - non possono risolvere la crisi poiché i problemi che sottendono ad essa non sono legati alla politica monetaria. I dibattiti mostrano che la crisi non è finita e che c'è ancora molto da fare per superarla".
"La crisi in Grecia può essere superata solo con l'adozione di riforme, dal momento che «nuovi aiuti non bastano da soli a far diventare competitive le aziende ed a porre le basi durevoli per finanze solide». Il presidente della Buba aggiunge che l'intervento di Mario Draghi dello scorso anno di salvare l'euro a qualunque costo ha solo calmato i mercati, ma questa calma è «ingannevole». La discussione sui nuovi aiuti ad Atene mostra infatti che «la crisi non è finita e per superarla c'è ancora molto da fare». La conclusione di Weidmann è che «parlare di una rapida fine della crisi è sbagliato e indebolisce gli sforzi per le riforme»".
L'economia reale dell'Eurozona e degli Stati Uniti dà ancora segnali di sofferenza. Continuano le delocalizzazioni, soprattutto in Italia. L'occupazione non migliora significativamente. Gli investimenti restano largamente insufficienti: gli ordini di beni durevoli negli Stati Uniti sono calati in luglio molto più delle previsioni.
Per uscire dalla crisi occorre "far diventare competitive le aziende e porre le basi durevoli per finanze solide". Gli imprenditori e gli investitori devono trovare condizioni favorevoli per operare con successo. Le agenzie pubbliche hanno bisogno di riferimenti normativi e strumenti operativi adeguati. Le politiche monetarie cosiddette accomodanti, che guardano ai grandi aggregati statistici, possono far acquistare tempo, nella migliore delle ipotesi, ma non ripristinano i presupposti di una solida e vitale capacità del sistema di creare lavoro e reddito.