Su Panorama del 9 dicembre 2010 il professor Luca Ricolfi, sociologo e esperto di analisi dei dati, riflette su un dato già noto, la diversa diffusione di PC e telefonini in ogni paese, tale da consentire l'individuazione per ciascun paese di un proprio "stile" tecnologico.
Scrive Ricolfi: "... sarebbe un errore credere che le tecnologie si sviluppino secondo percorsi simili in tutti i paesi, o anche solo in quelli avanzati...Anche se le varie tecnologie tendono oggi a convergere, la sorgente di tutto sta in due oggetti radicalmente diversi: il computer, originariamente nato per il calcolo scientifico e amministrativo, e poi evoluto, grazie a internet, in strumento di gestione dell'informazione e della conoscenza; e il cellulare, nato per ampliare le possibilità di comunicazione e di interazione. Ed è proprio rispetto a queste due radici distinte, computer e telefonino, conoscenza e comunicazione, che i vari paesi hanno imboccato strade diverse. Ci sono paesi in cui si è affermata una dieta tecnologica dominata dal computer: è il caso dei paesi scandinavi, della Germania, del Giappone. E ci sono paesi in cui si è affermata una dieta tecnologica dominata dal telefonino: è il caso dei paesi mediterranei, Grecia, Spagna, Portogallo e Italia, con il nostro Paese a guidare la graduatoria mondiale".
Come conclude lo stesso professor Ricolfi, i paesi avanzati preferiscono il computer, quelli arretrati il telefonino. Resta da spiegare perchè ciò accade. Viene prima di tutto da pensare alle modalità di avanzamento sociale e professionale, al modo ed alla misura in cui la mobilità sociale si realizza.
Dove conoscenza e informazione sono premiate, dove rappresentano uno strumento importante di ascesa sociale e professionale, l'intero paese avanza, mentre il computer prevale sul telefonino. Dove invece sono prevalentemente le relazioni personali a determinare la posizione professionale e quella sociale, dove la comunicazione interpersonale svolge un ruolo decisivo, i paesi arrancano e domina il telefonino, sia pure sempre più intelligente.
Giustamente osserva Luca Ricolfi: "Forse, a ben pensarci, non dovremmo essere così fieri di tutta la tecnologia che ci portiamo addosso".
Gli articoli di Luca Ricolfi su La Stampa si possono leggere qui, in La voce di Luca Ricolfi: