martedì 26 febbraio 2013

Italia. La disperazione e il semplicismo.


Ormai più di trenta anni fa il compianto professor Piero Melograni scrisse nel suo brillante Saggio sui potenti:

"Ma in tutti i luoghi l'assetto politico-sociale è il risultato di tendenze e di forze numerose e complesse, materiali e spirituali, razionali e irrazionali, difficilmente controllabili. Nel continuo, intricato, ondeggiante accavallarsi di tutte queste forze e tendenze deve essere cercata la spiegazione delle diverse situazioni storiche nelle quali gli individui e le collettività si trovano concretamente ad operare. Gli stessi capi... sono profondamente condizionati e spesso addirittura travolti dalla circostante realtà" (ed.1977, pag. 123).

Anche e soprattutto la gente comune deve fonteggiare una realtà che travolge individui, famiglie, imprese. Ma più dei potenti ripone le proprie residue speranze in spiegazioni e misure semplicistiche, mentre riconoscendo ed accettando la complessità potrebbe trovare concrete soluzioni.
Fuori dei suoi confini oggi l'Italia è guardata con apprensione.




Preoccupano le scelte del suo elettorato, ma devono ancor più preoccupare la cultura politica diffusa, l'addestramento alla vita democratica, la capacità di competere con successo nel mercato globale. Queste sono le risorse più inadeguate.

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