Uno dei più importanti e rivoluzionari mutamenti concettuali della storia della scienza è rappresentato dalla conquista della consapevolezza della "profondità" del tempo, cioè della notevolissima antichità della Terra e dell'Universo intero in rapporto alla durata della vita umana.
Scrive Stephen Jay Gould in Le pietre false di Marrakech, pagg. 125 e 126:
"Noi consideriamo spesso nozioni come l'antichità della Terra, la formazione delle montagne e la deposizione dei sedimenti come semplici fatti d'osservazione, così chiari a chiunque abbia occhi per vedere da far apparire folle o disonesta qualsiasi altra interpretazione. Ma molte di queste nozioni "ovvie" ebbero origine come conclusioni difficili e inizialmente paradossali, frutto di lunghi sforzi per pensare e vedere in modi nuovi."
La novità, necessaria anche per lo sviluppo delle più convincenti teorie evoluzioniste, fu contrastata dalla Chiesa cattolica, che oppose le parole dell'Antico testamento. Tuttavia la dottrina cattolica considera il testo della Bibbia scrittura ispirata da Dio ma opera anche dell'uomo. Ciò, dopo qualche resistenza, ha consentito di distinguere i principi ispirati dalle espressioni dipendenti dal contesto culturale. Sono così venute meno le ragioni di contrasto tra Cristianesimo e scienza.
L'idea del "tempo profondo" è entrata a far parte del patrimonio concettuale condiviso nel Settecento, secolo che ha visto il consolidarsi della geologia come scienza. Il contributo più importante fu dato dallo scienziato francese Georges Buffon. Ma pure Antoine Lavoisier, ricordato come il massimo chimico della storia umana, si dedicò intensamente agli studi geologici.
Egli ricoprì anche importanti incarichi nell'ambito della pubblica amministrazione. Fece autorevolmente parte della commissione che inventò l'unità di misura della lunghezza oggi più diffusa, il metro. Si occupò di polvere da sparo per le forze armate. Ancor prima fu esattore delle tasse. Queste funzioni pubbliche esercitate furono la causa della sua uccisione durante la Rivoluzione francese o, più verosimilmente, ne costituirono il pretesto.
Nel 1794 la ghigliottina rivoluzionaria tagliò la testa di uno dei più rivoluzionari scienziati di tutti i tempi.