Translate
Informazioni personali
- CARLO ROSSI
- Laureato in giurisprudenza, cattolico e liberale, contro l'intolleranza, l'irrazionalismo, la sofferenza umana.
- La musica della ragione e del cuore.
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
- 6
- 7
- 8
- 9
- 10
- 11
- 12
- 13
- 14
- 15
- 16
- 17
- 18
- 19
- 20
- 21
- 22
- 23
- 24
- 25
- 26
- 27
- 28
- 29
- 30
- 31
- 32
- 33
- Archive.org
- Atlantic Council
- Nato Defense College
- Raiplay
- CachyOS
- Rasmussen
- Istituto Affari Internazionali
- Per la pace - SIPRI
- Dario Antiseri - Le idee
- ISPI
- Asianews
- GMF
- L'Osservatore Romano
- CNN
- The Moscow Times
- Distrowatch.com
- Tasso occupazione USA
- BBC news
- Politico
- NotebookLM
- MEMRI
- Bloomberg
- Le Monde
- DW
- Santa Sede
- Reuters
- America Magazine The Jesuit review
- Persuasion community
- Kiel Institute
- Haaretz
- Perplexity.ai
- Avvenire
- Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione
- Gemini AI
- ChatGPT
- VirusTotal
- The Guardian
- The International Institute for Strategic Studies
- Third Way
- Chatham House
domenica 8 agosto 2010
Riforme liberali. Riforme per il consenso, consenso per le riforme.
Uno dei pochi genuini intellettuali liberali che l'Italia può vantare, Piero Ostellino, ha scritto sul Corriere della Sera:
"...il presidente del Consiglio ha un solo modo di ripristinare la propria leadership appannata. Recuperare la vecchia spinta propulsiva liberale della prima ora. Interpretare le esigenze economiche e sociali e le pulsioni di «piccoli», imprese, professionisti e autonomi...".
Qui Ostellino, certo perché costretto negli spazi angusti di un quotidiano, salta alcuni passaggi fondamentali. Quale dovrebbe essere la struttura di un programma liberale? Quali le condizioni per la sua realizzazione? E' molto diffusa nell'opinione pubblica una visione caricaturale del liberalismo, concepito come assenza di regole che consente abusi e sopraffazioni. Il liberalismo è favore per la libertà individuale ma, proprio in vista di questo obiettivo fondamentale, richiede invece ai governi che vogliano ispirarsi ad esso un impegno vasto e multiforme. Appare ancora insuperata l'indicazione dei compiti di un governo liberale che Adam Smith destinò a contrassegnare il libro quinto del suo La ricchezza delle nazioni:
" Al primo dovere del sovrano, quello di proteggere la società dalla violenza e dall'aggressione di altre società indipendenti, si può adempiere solo per mezzo di una forza militare."
"Il secondo dovere del sovrano, quello di proteggere, per quanto possibile, ogni membro della società dall'ingiustizia e dall'oppressione di ogni altro membro della società stessa, cioè il dovere di instaurare un'esatta amministrazione della giustizia"
"Il terzo e ultimo dovere del sovrano o della repubblica è quello di erigere e conservare quelle pubbliche istituzioni e quelle opere pubbliche che, per quanto estremamente utili a una grande società, sono però di natura tale che il profitto non potrebbe mai rimborsarne la spesa a un individuo o a un piccolo numero di individui, sicché non ci si può aspettare che un individuo o un piccolo numero di individui possa erigerle o conservarle...opere e istituzioni di questo genere sono principalmente quelle per facilitare il commercio della società e quelle per promuovere l'istruzione della popolazione".
Questi principi conducono ad una azione riformatrice capace di rafforzare l'autorevolezza dei governi e di procurare loro consensi. Ciò però è meno semplice di quanto appare. Una parte di queste riforme pesa su una spesa pubblica che già pone notevoli problemi. Ma alcune di esse possono costare anche sotto il profilo del consenso. Tanti sono i beneficiari di assetti e metodi corporativi ed illiberali, anche tra i soggetti citati da Ostellino. Basti pensare alla necessaria riforma degli ordini professionali. Mentre il tentativo di riformare giustizia e scuola sta già provocando resistenze che non sembrano guardare tutte all'interesse del paese.
Dunque non è facile procedere nel senso auspicato da Ostellino. E' necessaria una cultura liberale diffusa che non c'è. Mentre potrebbe mancare il consenso proprio a quelle riforme che lo stesso Ostellino considera idonee a crearlo.
Post più popolari
-
Giuseppe Ungaretti ci coinvolge in un dolore che sembra di oggi. Da "L'Allegria". IN MEMORIA. Locvizza il 30 settembre 19...
-
Nel nostro tempo la discussione dei problemi morali non può mai prescindere dalla questione della validità e della portata della cosiddetta...
-
Mentre si prepara la celebrazione dell'Unità d'Italia ricordiamo il primo vero grande statista dell'Italia u...
-
Quello dell' influenza del cristianesimo sulla condizione della donna occidentale è un tema controverso e lungamente dibattuto. S...
-
Massimo Fracaro e Nicola Saldutti sul Corriere della Sera del 16 gennaio 2013 sottolineano un principio che dovrebbe apparire a tutti ovv...
-
" Ubi bene, ibi patria " Dove è possibile condurre una vita buona, là è la mia patria. Non mi interessa quale lingua si parli, ...
-
Con il referendum si mette in scena un altro atto della tragedia greca dei nostri giorni. Gian Luca Clementi su Il Sole 24 Ore de...
-
Bertrand Russell, nato nel 1872 e morto nel 1970, pur avendo esercitato una profonda influenza sulla filosofia del Ventesimo secolo, per...
-
Molti pensano che il liberalismo italiano, movimento politico e patrimonio ideale, non sia davvero altro che quello cresciuto sotto ...
Archivio blog
Rameau - Suite en la Gavotte et six Doubles - Natacha Kudritskaya
Non perdiamo tempo. Un libro, un film.
Karl Popper
Alexis de Tocqueville
G. F. Handel
